Il territorio a sud della penisola sorrentina è chiamato Punta Campanella, che è separata dall'isola di Capri da uno stretto marino detta Bocca Piccola.
Il nome deriva dall'abitudine di avvisare l'imminente arrivo delle navi saracene dal suono di una campanella posta all'interno della Torre Minerva fatta costruire da Roberto D'Angiò nel 1335.
Una leggenda più fantasiosa narra invece che il nome deriva dalla campana che i Saraceni trafugarono nella Chiesa di S.Antonino a Sorrento e che poi gettarono in acqua in prossimità del luogo per velocizzare le operazioni di doppiaggio della punta.
Da allora, il 14 febbraio di ogni anno, festa di S.Antonino, si narra che la campana suoni a festa dalla profondità del mare.
Nelle epoche più remote questo era un luogo sacro alle Sirene per i greci e per Atena e Minerva per i romani. Forse proprio il tempio dedicato alle Sirene venne poi dedicato alle due dee e la via che conduceva a questo luogo ameno fu chiamata Via Minerva e ancora oggi è possibile notare il lastricato in pietra utilizzato dai romani nella pavimentazione.
Ma la strada attuale è lunga e tortuosa e difficile da fare a piedi. Si preferisce quindi un percorso via mare. La collina che sovrasta Punta Campanella è il Monte San Costanzo, 497 metri, sul quale si trova un eremo bizantino dove ogni anno a primavera viene portata in processione la statua di San Costanzo, patrono della vicina frazione Termini.
Nel 1997 è stata costituita la Riserva Marina di Punta Campanella, che abbraccia le aree costiere di Positano, Massa Lubrense, Sorrento, Piano di Sorrento e Vico Equense per un totale di 40 km di costa.